IL MONASTERO DI SAN LUCA DI VIOTIA

moni osiou louka en steiriw

 

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Il monastero di San Luca è costruito sul lato occidentale di Elicona sotto l’ acropolis dell’ antica Stirida vicino al paesino Stiri in Viotia. Costituisce uno tra i più importanti monumenti dell’ arte bizantina soprattutto a causa dei suoi mosaici e si comprende nella lista dell’ Unesco dei Monumenti di Universale Eredità Culturale, insieme ai monasteri della Chios e quella della Dafniu ad Atene.

 

Il convento è dedicato al Santo Luca di Stirio (7 Febbraio 953). Ha due grandi chiese, la chiesa della Madonna e il “Catolico” (la chiesa principale del monastero), la cripta, il campanile, le celle e le altre costruzioni. Ottene subito grande fama e ciò perchè lo stile della sua arte si considera modello per i monumenti bizantini dell’ undicesimo secolo in tutta la Grecia.

 

Due anni dopo la morte del Santo i suoi allievi e gli altri monaci del convento perfezionarono e abbellirono la chiesa di Santa Barbara, trasformarono la cella dove avevano seppellito il Santo in Sacro pellegrinaggio nella forma della croce e costruirono nuove celle e foresterie.

 osios loukas en steiriw

Durante la Rivoluzione del 1821 contro i turchi il convento divenne base d’ operazione della Rumeli. Isaia, vescovo di Salona beneficò il 27 Marzo 1821 le armi della Rumeli e dichiarò ufficialmente la Rivoluzione.

 

Dopo che la città di Livadià fu stata incendiata dal turco Omer Vrionis il Giugno del 1821 i dispersi rivoluzionari si concentrarono al convento e cominciarono a tornare in Peloponeso. Dal monastero partì pochi mesi dopo anche Ulisse Andruzzos e riacquistò Livadià. Durante l’ invasione del turco Dramalis, i suoi soldati distrussero tutto quello che era rimasto al convento (1822-1823). Però di nuovo il monastero sopravvisse, offrendo il suo immenso patrimonio alla Rivoluzione.

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Nel 1943 soffrì di nuovo dai dominatori tedeschi. Già però dal 1938 la Società Archeologica e la Sovrintendente Archeologica assunsero il carico della pluriennale restaurazione. Restaurarono la mensa ed altri edifici del convento. Durante questa impresa si coprì l’ addresco di Gesù di Navi e il restauro si completò in entrambi le chiese.

 

La costruzione del convento che risale ai primi decenni dell’ undicesimo secolo si attribuisce a tre imperatori del Bizanzio: al Romanò II (959-963), al Vassilio il Bulgarocida (976-1068) e al Constantinos IX il Gladiatore (1042-1056).

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Il Catolico contiene l’ insieme di mosaici fra i meglio conservati dell’ era del rinascimento Macedonico a Bizanzio. Però l’ insieme non è completto perchè manca l’ inizio dell’ immagine di Gesù Pantocratore sulla cuppolla, mancano anche le figure degli Arcangeli che si mettono di solito in mezzo alle finestre superiori. Esistono però elementi a dimostrare che il convento era famoso in tutto il Bizanzio per la sua sontuosa decorazione e la quale si stendeva su tutte le superficie.